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Cersaie 2022: sostenibilità e innovazione

Tra piastrelle, design, architettura e arredobagno, a questo Cersaie 2022 non poteva mancare DICE Web, attenta come sempre alle ultime novità sul fronte dell’innovazione.

Abbiamo viaggiato tra colori e padiglioni di ogni sorta, cercando di captare ogni sfumatura e riempiendoci i polmoni dell’atmosfera che solo una manifestazione storica come quella del Cersaie può dare.

Ci guardiamo intorno e non possiamo che rimanere a bocca aperta davanti ai padiglioni, felici di vedere che la voglia di mettersi in gioco è più viva che mai.

Passo dopo passo vieni catapultato in mondi nuovi. Un attimo prima sei immerso tra nuvole, lune e geometrie uniche e l’attimo dopo ti ritrovi in un museo, con il tuo vicino, fermo per la prima volta nella giornata, che ti dice: “sai cosa mi ricorda? I colori dei quadri di Van Gogh!”.

Durante il lungo percorso, ci siamo imbattuti anche in uno show cooking, il primo mai visto dove la star di punta non era lo chef ma il piano cottura. Nessuno di noi ha fatto in tempo a dire “lo voglio!”. La nostra attenzione, completamente rapita dall’atmosfera, era in pronta partenza per un viaggio interattivo hi-tech a tema sostenibilità.

È proprio il tema della sostenibilità il protagonista assoluto della 39° edizione della fiera internazionale della ceramica. Sostenibilità intesa nel senso più ampio che questa parola può avere. Si spaziava dalla parte economica, all’ambiente fino alla spinosa questione energetica.

Le posizioni a riguardo sono molte e ogni impresa ha la propria idea, ma qualcosa in comune c’è sempre: la necessità di far convergere su un solo binario il futuro dell’azienda con l’innovazione e la riduzione delle emissioni di CO2.

In questo clima di cambiamento, ricco di incontri, networking e scambi di opinioni, non mancano le riflessioni sulle difficoltà incontrate dal settore ceramico.

Gli anni di sofferenza economica post-pandemica si sommano alla scarsità delle materie prime, all’aumento dei costi energetici, al conflitto russo-ucraino, ai costi delle infrastrutture rinnovabili, allo spettro dei forni spenti, dei dipendenti scontenti e alla cassa integrazione.

Dopo il riassunto di un quadro non molto felice, la domanda che sorge ad ogni visitatore della fiera è la stessa: la sostenibilità è davvero possibile o è solo greenwashing?

Sono sempre di più le aziende che si prodigano in investimenti per migliorare l’impatto ecologico del settore ceramico.

Seguendo la tendenza del panorama estero, anche gli attori di punta della battezzata “Tile Valley” (zona reggiano-modenese dell’Emilia-Romagna) si stanno adoperando per inserire le energie rinnovabili all’interno del proprio ciclo di produzione. Questo è sufficiente a rendere la ceramica green?

Come in ogni settore, anche in questo caso ci si imbatte facilmente in una fazione più radicale. Sono quelli che vengono chiamati “i ceramisti di una volta”, chi considera la questione della sostenibilità come un’etichetta da esibire, una comunicazione alla moda, un mero extra-costo del quale si attende il tramonto. Tuttavia, il messaggio che viene lanciato da speaker e ospiti del Cersaie 2022 è un altro.

 La vera sostenibilità è quella che porta la firma dell’equilibrio. Una perfetta sinergia aziendale tra produzione, marketing e qualità del prodotto. Un concetto che non si ferma alla definizione di “buon design” o al fatturato, ma diventa un valore aggiunto da abbracciare per tutte le imprese del comprensorio ceramico che vogliono guardare al futuro strizzando l’occhio al potere dell’innovazione.

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